18.11.11



Monica Capo
In questi tempi di instabilità sociale, quando la ricchezza si concentra e la povertà si diffonde implacabilmente, come non sentire che la terra ci sfugge sotto i piedi? Il ceto medio vive nella finzione, dando a vedere di possedere più di quanto non abbia, e soffrendo più che mai per mascherare il bisogno.
Ed è paralizzato dal terrore di perdere il lavoro, l’automobile, la casa, le proprie cose:... il terrore di non riuscire a procurarsi ciò che bisogna avere per esistere, per essere. Nessuno può rimproverargli una cattiva condotta. Il ceto medio soffre e continua a credere nell’esperienza come lezione di obbedienza.
Difende ancora l’ordine costituito come se fosse il suo proprio, mentre ne è schiavo, e vive nel terrore di non riuscire a pagare l’affitto.
Ed è nella paura, paura di vivere, di impoverirsi, che il ceto medio fa crescere i propri figli.